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La Trota in Laghetto

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Messaggio  The Cuervo Lun Apr 26, 2010 5:10 pm

Questo tipo di pesca nasce intorno agli anni settanta dalla geniale idea di alcuni imprenditori di trasformare le ex cave di ghiaia in centri di pesca. Solo verso la fine degli anni ottanta e grazie allo sviluppo di nuove tecniche ed al fiorire di gare e competizioni questa specialità ha raggiunto la sua definitiva consacrazione.
Il lento diminuire della fauna ittica d’acqua dolce, la comodità, l’indubbio divertimento che una trota è in grado di suscitare una volta allamata ed infine il non eccessivo impegno economico hanno portato il numero di praticanti (amatori e non) a salire vertiginosamente.

In questi luoghi le tecniche di pesca sono varie ed a seconda del fondale e della dimensione del lago si può pescare a fondo; a spinning; con un normalissimo galleggiante, oppure all’inglese, ma la tecnica che la fa da padrona e della quale oggi daremo una piccola infarinatura (basata esclusivamente sulla mia esperienza e quindi opinabile) è senza ombra di dubbio la tecnica a striscio.

Lo striscio è un sistema di pesca che sfrutta l'istinto predatorio della trota, un po’ come lo spinning ma con alcune differenze.
Senza entrare nello specifico (magari più avanti) e per cominciare è sufficiente una canna intorno ai 4 metri che possa lanciare all’occorrenza anche 25/30 grammi; un buon mulinello caricato con monofili dallo 0.16 in su (io utilizzo 0.20 o 0.22; quest’ultimo mi evita la necessità dello shock leader o “tirone”); inseriamo nella lenza madre una bombarda (e di queste ne esistono di svariati tipi, oltre a vetrini, olivette ….); un gommino salva nodo; poi girella semplice o con moschettone o ancora meglio girella tripla (per me sono irrinunciabili in quanto riducono molto la possibilità di grovigli del terminale); un buon monofilo per il terminale (0.14 - 0.16 - 0.18) lungo dai 40 cm al metro e 1/2 ed infine l’amo (6 – 7 - oppure otto). E l’esca? Quella più usata in assoluto è il falcetto, raglou, visitor, gommino….insomma quegli affari in silicone e di vari colori che recuperati in acqua imitano il movimento di un pesciolino…..in alternativa 2 camole (una a calza e l’altra sempre a calza ma fino a metà in modo da formare una L)….oppure ancora la famosa pasta (ce ne sono in commercio di vari colori) innescata a pera facendo poi una piccola “virgola” sotto l’amo.
Ora siamo pronti, basta lanciare e recuperare…..a seconda della bombarda usata, della profondità di pesca, dalla presenza o meno del vento (meglio se col vento in faccia) ci sono varie tecniche di recupero, ma per il momento mi fermo qui.
Un' ultima cosa: se durante il recupero sentite una "tocca" non abbiate fretta, non ferrate al volo, fatelo solo se le tocche sono "continue" altrimenti rallentate un pò ed aspettate un'altra tocca.....la prima tocca deve mettervi in guardia, pronti a ferrare alle successive......io almeno la penso così.

Ciao ed alla prossima!!!
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Messaggio  ^ VINCE ^ Lun Apr 26, 2010 6:45 pm

ciao Fabio, ti faccio i miei complimenti per l'articolo, chiaro nello specifico.. aspettiamo i prossimi..
ciao vince...
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